Ripartizione costo addebito bollettini incassati sul conto corrente condominiale
All'incasso di un bollettino corrisponde l'addebito di un costo. Chi paga quel costo sul conto corrente condominiale?
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Tra gli amministratori di condominio che gestiscono compagini che abbiano un rapporto di conto corrente presso la posta, è cosa normale trovarsi a dover ragionare sulla suddivisione dei costo di addebito dei versamenti eseguiti tramite bollettino postale.
In breve: chi esegue un versamento mediante bollettino postale sopporta un costo. Del pari, chi di quel bollettino è beneficiario essendo titolare di un conto corrente postale, su quell'incasso paga un costo.
Più esplicitamente: il condòmino che versa delle somme sul conto corrente condominiale acceso presso le poste paga il costo dell'operazione. Il condominio, che riceve quel versamento, paga anch'esso delle somme, per l'incasso del versamento medesimo.
Ciò non avviene se il versamento è eseguito mediante bonifico: in tal caso il costo è solamente dell'esecutore del pagamento, in questo caso, per semplificare, del condòmino.
La questione che si pone è la seguente: alla fine dell'anno, con la chiusura dell'esercizio di gestione, l'amministratore dovrà rendere il conto della gestione. Tra i costi da rendicontare, variabili in ragione della quantità di versamenti così ricevuti, v'è quello dell'incasso dei bollettini.
Al termine dell'anno, mediante semplice lettura dell'estratto del conto corrente condominiale , si potranno individuare i costi in esame.
Domanda: ipotizzata come verificata la presenza di spese pari ad X per bollettini incassati sul conto corrente condominiale, come andrà ripartito questo costo tra i condòmini?
Conto corrente condominiale e versamento tramite bollettini
È utile ricordare che il conto corrente non è un bene, ma un contratto.
Esso è dunque un rapporto tra due parti nel quale una, il titolare del conto, versa all'istituto di credito delle somme di denaro. L'istituto diviene proprietario delle somme, ma il titolare del conto, creditore, ha diritto ad esigerne, a seconda dei patti, sempre e nelle quantità pattuite.
L'esistenza di un rapporto di conto corrente, dunque, genera dei costi. Al di là delle imposte, che non sono spese dovute all'istituto di credito, ma all'erario, i costi sono vari: costi per servizi accessori, quali carte bancomat e simili, costi per esecuzione di particolari operazioni. Tra questi vanno annoverati i costi per incasso dei bollettini.
Non è raro che il versamento delle quote condominiali avvenga in questo modo: in molti casi i condòmini, specie quelli che non hanno confidenza con l'home banking, preferiscono questa modalità di versamento perché più economica rispetto ad un bonifico, specie quando ad essere versati sono importi non rilevanti.
Costo del bollettino per il percettore del versamento
Salvo particolari accordi contrattuali, nell'estratto del conto corrente postale del condominio, dopo l'annotazione del movimento a credito (es. accredito bollettino), v'è l'addebito di un costo, che è descritto come «commissioni per accredito bollettini).
Il costo così individuato rappresenta senza ombra di dubbio una spesa che il condominio è chiamato a sostenere nell'ambito del rapporto contrattuale con l'istituto di credito.
Come dev'essere ripartita questa spesa al termine dell'anno?
Addebito bollettini incassati, spesa comune o individuale
Per rispondere al quesito, è utile aggiungere un altro elemento: la natura condominiale o individuale della spesa.
In ambito condominiale le spese individuali sono rare: l'art. 1130 n. 6 c.c. ne individua una nei costi per le ricerche connesse all'anagrafe condominiale. I costi per l'accesso ai registri ed alla documentazione condominiale sono tali (art. 1129, secondo comma, c.c. e art. 1130-bis c.c.).
Al di là di queste rare ipotesi, non vi sono indicazioni in merito all'addebito, ad personam , di spese condominiali. Quelle volte che la giurisprudenza si è pronunciata sull'argomento (si pensi all'addebito di spese legali stragiudiziali), allora ha affermato che quell'addebito è irregolare e la delibera che lo approva invalida.
Diverso, ma solo all'apparenza, il caso di spesa comune ma esistente in ragione di un comportamento individuale.
Qualcuno potrebbe così obiettare: è vero, il costo addebito bollettino è condominiale perché afferente al rapporto di conto corrente, ma siccome a generarlo è stato Tizio, col pagamento del suo bollettino, allora è Tizio che dovrà sostenerlo. È la stessa cosa del dire: l'avvocato è stato incaricato dall'amministratore, ma siccome lo ha fatto per scrivere a Tizio, allora lo paga Tizio.
Vero, ma senza assenso o specifica disposizione di legge che lo consenta, questo addebito non è legittimo.
Corretta ripartizione del costo di addebito del bollettino incassato
Stante l'impossibilità, per mancanza di espressa disposizione legislativa che lo consenta, di addebitare al singolo condòmino il costo di addebito del bollettino da lui versato, come deve essere suddivisa questa spesa?
La risposta, ad avviso dello scrivente, salvo diversa indicazione contenuta in un accordo tra tutti i condòmini (leggasi anche regolamento contrattuale) è la seguente: quello di conto corrente condominiale è un contratto inerente ad un servizio reso nell'interesse comune.
Le spese riguardanti servizi prestati nell'interesse comune, ai sensi dell'art. 1123, primo comma, c.c., devono essere suddivise tra tutti i condòmini in ragione dei millesimi di proprietà.
Ne discende che la ripartizione del costo di addebito bollettini incassati sul conto corrente condominiale dovrà essere eseguita secondo la tabella generale, ossia in base ai millesimi di proprietà.
Fonte: www.condominioweb.com